Cosa si può fare per ridurre le emissioni e preservare i ghiacciai? La risposta potrebbe essere “votare una legge” che rappresenti un passo in avanti nei confronti della lotta contro la crisi climatica. Ed è quanto è stato fatto in Svizzera dove, il 18 giugno del 2023, la maggioranza dei cittadini ha votato, tramite referendum, a favore di un’importante legge federale sugli obiettivi in materia di protezione del clima per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Una legge che è anche il frutto delle preoccupazioni relative allo stato attuale dei ghiacciai svizzeri. Secondo il glaciologo svizzero Matthias Huss, infatti, le Alpi hanno perso circa un terzo del loro volume glaciale tra il 2001 e il 2022, ecco perché non è più possibile aspettare per adottare misure contro i cambiamenti climatici.
Vediamo in cosa consiste quella legge che molti media hanno definito “storica”.
Cosa dice la nuova legge svizzera sul clima
L’obiettivo della legge è di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per realizzare questo obiettivo, la Confederazione si concentra su tre aree chiave:
- Riduzione della dipendenza dalle energie fossili: La legge prevede una transizione verso fonti di energia rinnovabile, riducendo l’utilizzo di combustibili fossili.
- Più risorse finanziarie per impianti di riscaldamento rispettosi del clima: Verranno incrementati i fondi per promuovere l’adozione di tecnologie di riscaldamento più rispettose dell’ambiente.
- Sostegno alle tecnologie e ai processi innovativi: La legge incoraggia lo sviluppo e l’adozione di nuove tecnologie e processi che contribuiscono alla sostenibilità ambientale.
Queste misure rappresentano un passo importante della Svizzera nella lotta contro il cambiamento climatico. Ma vediamole insieme nel dettaglio.
1) Riduzione della dipendenza dalle energie fossili
Tra le misure da portare avanti, c’è in primo luogo una graduale riduzione della dipendenza dai combustibili fossili importati, a favore di fonti energetiche rinnovabili.
Attualmente, la Svizzera importa circa il 75% della sua energia, con il petrolio e il gas naturale consumati che provengono interamente dall’estero.
Come si legge sul sito del DATEC, Dipartimento Federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni, la guerra in Ucraina, iniziata nel febbraio 2022 e tuttora in corso, ha reso evidente i problemi che tale dipendenza causa. Pertanto, è necessario rinunciare ai combustibili e carburanti fossili e prediligere fonti energetiche rinnovabili.
In cosa consiste questa iniziativa in pratica? La legge sul clima prevede un sostegno economico per i cittadini che passano da impianti di riscaldamento alimentati con combustibili fossili a sistemi rispettosi dell’ambiente.
2) Più risorse finanziarie per impianti di riscaldamento rispettosi del clima
La lotta è inoltre nei confronti del gas serra: secondo la legge, a partire dal 2050 la Svizzera dovrà ridurre del tutto queste emissioni. Al momento, il 40% del consumo energetico globale e circa un quarto delle emissioni di gas serra sono dovuti al riscaldamento degli edifici.
Il Parlamento intende quindi mettere a disposizione, a tempo determinato, maggiori risorse finanziarie, in particolare per agevolare la rapida sostituzione degli impianti di riscaldamento elettrici inefficienti e di quelli a olio e gas fossili. In dettaglio, sarà stanziato un importo supplementare corrispondente a massimo 20 milioni di franchi all’anno per dieci anni.
Tra sostegno alla popolazione e alle imprese è prevista una spesa di 3,2 miliardi di franchi svizzeri per programmi volti a ridurre le le emissioni di CO2 e la riduzione del consumo di elettricità.
3) Sostegno alle tecnologie e ai processi innovativi
Un ruolo altrettanto importante ce l’hanno, in questa lotta alla crisi climatica, le tecnologie e i processi innovativi.
Come si legge nella scheda informativa 3, tra le nuove tecnologie e i processi rispettosi del clima ci sono le pompe di calore ad alta temperatura e tecnologie che catturano la CO2 nei camini industriali e che lo rimuovono dall’atmosfera. La CO2 può poi essere immagazzinata in modo permanente e sicuro, per esempio nel sottosuolo, oppure immagazzinata nel cemento utilizzato nell’edilizia.
Tali tecnologie sono uno strumento importante per raggiungere la neutralità climatica e servono per compensare le emissioni di gas serra difficili da evitare con gli approcci ordinari (cambio del vettore energetico, miglioramento dell’efficienza). Rientrano tra queste, per esempio, le emissioni generate dall’incenerimento dei rifiuti urbani, dalla produzione di cemento e dall’agricoltura. Inoltre, la Confederazione può anche coprire i rischi legati a investimenti nelle infrastrutture pubbliche, come le reti di teleriscaldamento, le condutture di CO2 e gli impianti di stoccaggio geologico di CO2.
La legge sul clima e sull’innovazione vuole anche rafforzare il ruolo della Svizzera come polo di ricerca e innovazione e creare il quadro per un’infrastruttura moderna e rispettosa del clima.
Anche Internet inquina
La nuova legge è sicuramente un enorme passo in avanti, ma non bisogna dimenticare che, anche nel quotidiano, si possono fare diverse azioni per ridurre le emissioni di CO2, in particolare anche quando si usa Internet.
Con Karma Metrix puoi verificare quanto inquina il tuo sito Internet.
Inoltre, ogni giorno puoi prestare attenzione al numero di pagine che apri sul tuo browser, evitare di inviare troppe e-mail quando basterebbe una telefonata e usare la rete con maggiore consapevolezza. Ecco qualche consiglio per ridurre l’inquinamento digitale.
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